FROM DARK(ROOM) TO LIGHT
Castelluccio di norcia
Queste fotografie sono strettamente legate alla mia terra, l'Umbria. In particolare sono testimonianze dei danni causati dal sisma del 2016 a Castelluccio di Norcia.
Nonostante le immagini trasmesse dai notiziari, la visione dal vivo è stata sconcertante.
Le fotografie, scattate nell' estate 2018, cercano di rendere il senso di angoscia e indignazione che provavo camminando per le strade del paese. Affacciato sull'omonimo altopiano (il Pian Grande), vegliato dal Monte Vettore, Castelluccio merita di tornare all'altezza della sua storia e della fantastica natura che lo accoglie.

La coppia
Una delle strade che porta a Castelluccio di Norcia (a destra), sullo sfondo i Monti Sibillini.
17x24cm
15,00€

La veglia delle Macerie
Ciò che resta delle case a Castelluccio di Norcia.
17x24cm
15,00€

Il Re degli stregoni
Il Monte Vettore, veduta dal Pian Grande.
17x24cm
15,00€

La piana
Il Pian Grande, Castelluccio di Norcia
17x24cm
15,00€

Madre devastatrice
Ciò che resta delle case a Castelluccio di Norcia. Sullo sfondo, il Monte Vettore.
13x18cm
12,00€
pineta e mare umbro
Se dovessi associare un mese all' Umbria, sarebbe sicuramente Novembre. Novembre in Umbria è il mese del sole ancora tiepido, che però regala bellissimi tramonti ovunque ci si trovi, che sia al lago o sui monti.
E' il mese delle nebbie che sembrano maree, soprattutto quando il sole, poco prima del tramonto, ne rivela le increspature.

Marea I
Vista dalla strada che porta alla cima del Monte Subasio, al calar del sole
10x15cm
10,00€

Marea II
Vista dalla strada che porta alla cima del Monte Subasio, al calar del sole
10x15cm
10,00€

Pineta I
La pineta del Monte Subasio, poco prima di arrivare alla cima.
10x15cm
10,00€

Pineta II
La pineta del Monte Subasio, poco prima di arrivare alla cima.
10x15cm
10,00€
scheletri del blackout
(serie in completamento)
In un posto abbandonato, mi piace sempre immaginare la vita che ci scorresse dentro. Nel suo silenzio racconta più di quanto si crede, se ci si ferma ad ascoltarlo e ad osservarlo.
Uno dei posti più suggestivi in cui sono stata è l'ex Centrale del carbone di Pietrafitta, con alle spalle una storia nera e micidiale come le polveri che infestavano l'aria e i corpi di chi ci ha lavorato per anni.
Costruita nel 1958, visti i grandi giacimenti di lignite sul territorio, era una centrale termoelettrica a bocca di miniera che ha funzionato fino al 2001, anno dell'esaurimento del giacimento lignifero.

Connessioni
Tralicci all'ingresso dell'ex Centrale termoelettrica di Pietrafitta.
10x15cm
10,00€

La sala
All'interno, una delle sale di controllo.
10x15cm
10,00€
Le stampe in mostra sono a copia unica, su richiesta è possibile rifare la stampa.
Il costo di spedizione è di 5,00€.
Per ulteriori informazioni: valentinaphotopress@gmail.com / +39 3349892396